Deutschlandbilder. Kunst aus einem geteilten Land

Passando, una donna guarda in lontananza, poi si ferma brevemente con un sorriso tirato sulle labbra e alla fine avanza, sguardo a terra.

I tre quadri Confronto 1-3 [CR: 671/1-3] mostrano Gudrun Ensslin, una dei terroristi tedeschi della Frazione Armata Rossa. Il dipinto si riferisce a una sequenza cronologica di foto fatta nella prigione di Essen dopo il suo arresto nell’estate del 1972. Convertendo l’immagine fotografica in pittura, Richter la ritaglia in modo significativo: nelle fotografie infatti Ensslin è presa per intero, mentre nel dipinto viene raffigurato solo il busto, circa a grandezza naturale.
Ritagliando l’immagine, Richter elimina molte informazioni su ciò che sta intorno a Ensslin e rinuncia ad un ulteriore dettaglio: nella fotografia in cui guarda dritto verso lo spettatore, Ensslin regge in mano una piastrina d’immatricolazione. Questa scena corrisponde al titolo originale tedesco del dipintoGegenÌ å berstellung (= seduta d’identificazione poliziesca).

Il legame comune a tutti i dipinti è evidente non solo nella scelta del formato, ma anche per la tecnica pittorica che rimane invariata. Nonostante questo il primo dipinto della serie si rivela essere più dolce, i contrasti sono meno forti e lo sfocato è più accentuato. Nel secondo quadro [CR: 671-2], il viso sorridente di Ensslin attira l’attenzione dello spettatore. Nel terzo [CR: 671-3], in cui Ensslin guarda in basso, i capelli e vestiti sono più scuri e l’immagine sembra irradiare un sentimento di maggiore tranquillità rispetto alle due versioni precedenti.
La sequenza di immagini, come in un film, dona l’impressione di movimento, accentuato ulteriormente dallo sfocato tipico di Richter. Soprattutto nel primo quadro, la pennellata orizzontale richiama il tipico effetto “mosso” della fotografia.

Il titolo ci dice che Gudrun Ensslin sta per essere sottoposta non solo ad un confronto all’americana con la polizia, ma anche ad un confronto con lo spettatore. Quello che interessa a Gerhard Richter è di trovarsi faccia a faccia con l’essere umano piuttosto che con la terrorista. Ensslin potrebbe apparire simpatica agli occhi dello spettatore; ma, conoscendo i fatti, tutto ciò suscita un sentimento ambivalente. Lo stesso Richter ha espresso questa contraddizione in un’intervista: “ all’epoca ovviamente non provavo nessuna simpatia per le idee e le ideologie che queste persone rappresentavano. Non potevo comprenderle, ma ne ero comunque impressionato. Come tutti, ne ero toccato.'¹
Gudrun Ensslin è dipinta come una giovane donna dinamica, in un ritratto che sottolinea questo aspetto di vitalità. Questa caratteristica contrasta con la sua raffigurazione in Impiccata [CR: 668], e con i tre dipinti di Meinhof morta in Morto [CR: 667/1-3] facenti tutti parte del ciclo18 ottobre 1977.

¹ Intervista con Gregorio Magnani, 1989 in: Gerhard Richter: Text. Writings, Interviews and Letters 1961–2007, Thames & Hudson, London, 2009, p. 221.

Note redatte dal team editoriale.